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Le piante son brutte bestie

Radicity _ Eboli (SA)

2018

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Il progetto si confronta con le caratteristiche dell’area, dominata da un alto muro a gradoni in cemento armato, tentando di trasformare le criticità in opportunità, definendo Via Leopardi come una porta di accesso al centro storico grazie alla tenace capacità della vegetazione di riconquistare spazi anche molto complicati e inospitali.

Proprio le piante diventeranno quindi le pioniere con cui questo luogo si trasformerà nel tempo ritornando ad essere un luogo piacevole ed ospitale, un giardino nel quale passeggiare o nel quale sedersi tra il profumo dei limoni e quello del trachelospermum.

Un giardino inteso come luogo prezioso e accogliente.

Con molta semplicità il progetto mira a riconnettere visivamente e fisicamente due parti della città, quella alta e quella basa.

Sull’imponente muro in cemento armato verrà adagiata una struttura leggera in listelli di legno che diventerà, nel tempo, il supporto per un giardino rampicante che renderà morbida e più amichevole l’austera presenza del cemento.

Le piante son brutte bestie, appunto, e sapranno caparbiamente cogliere le opportunità fornite dal progetto per insediarsi stabilmente e, lentamente, mutare quel luogo.

La struttura in legno si ispira apertamente ai pergolati in legno di castagno - noti nella penisola sorrentina come “pagliarelle” - che tradizionalmente vengono utilizzati nel salernitano per proteggere gli agrumeti, e in particolare gli alberi di limoni, dal freddo e dalle gelate notturne.

I listelli orizzontali colorati, futuro supporto per le piante rampicanti e ricadenti, creeranno un paesaggio evocativo delle coltivazioni tradizionali della piana del Sele; le tre tonalità di verde con cui saranno dipinti riprendono fedelmente i colori delle foglie della pera Spadona di Salerno (Pyrus communis), dell’ulivo (Olea europaea) e del limone (Citrus limon).

Mentre sul terrazzo più basso, ben visibile dall’alto, il disegno del giardino evocherà gli appezzamenti di terreno dei campi coltivati, alternando aree pacciamate con ghiaia ad aree con piante e pacciamatura in corteccia di pino.

La parete verde, prima colorata e poi nel tempo ricoperta dalla vegetazione, e il giardino in terrazza incuriosiranno ed attrarranno i passanti come un “landmark” percepibile a distanza sia dall’accesso su Corso Umberto I che da quello su Via Don Vincenzo Catoio.

Il paesaggio ricreato rimanda ad elementi e colori che sono tipici del contesto e richiamano alla memoria l’importante vocazione agricola che caratterizza e che ha caratterizzato storicamente la città di Eboli.

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Client

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Radicity | Comune di Eboli (SA)

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Project team

Giorgia Botonico, Alberto Petrone e Gerardo Sassano (Volumezero architecture and landscape)

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Collaborators

Stefano Bottiglione, Maria Coviello, Danilo Marchese, Raffaele Sassano

Domenico Martiniano, Giulia Montefusco, Giusy Martiniano, Vito Albanese, Daniele Del Giorno, Farid Ameziane, Angelo Rigillo, Lucia Pierro

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Realization

Volumezero + Soc. Coop New Ecology Service (Eboli)

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Photohgraphers

Giuseppina Pepe, Donatella Porfido

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Presentazione progetto _ Eboli giugno 2018

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