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Fanòi

Potenza

2013

La Festa laica degli alberi in fuoco, ideata da Basilicata 1799 nell'ambito del Festival Città delle Cento Scale di Potenza, si ispira alla tradizione delle feste di fuoco celebrate da tempi lontanissimi nella città di Potenza.

Grandi falò, le Iaccare, e fuochi più piccoli, i Fanòi, illuminavano gli spazi pubblici della città diventando occasione per rituali laici di vita comunitaria, segnando l’appartenenza a un luogo, a una tradizione, a una cultura condivisa. La scena si svolge presso l’Ex Vivalat, una centrale del latte dismessa e in attesa di essere riconvertita, reinventata, riconfigurata e restituita alla città. Per il breve tempo di una notte autunnale, la Festa la riporta al centro dell’attenzione e la introduce nell’immaginario degli abitanti attraverso una temporanea trasfigurazione. In tal senso, l’accensione del fuoco allude all’azione del mettere in luce, riportare alla vista, rendere visibile e perciò presente. Il calore del fuoco rimanda all’idea di attenzione, premura, ospitalità, affetto. L’installazione assume il genere di un giardino: un giardino per una notte, di fuoco, luce e calore. Il giardino è infatti un luogo di affezione, poichè la sua fragilità richiede cura e attenzione. Il giardino è anche un luogo prezioso, tra le manifestazioni più significative di civiltà colte e consapevoli della propria identità e della propria cultura materiale. Fare di un sito dormiente un giardino di fuoco ha il significato di riportarvi visibilità e presenza e attribuire ad esso il carisma di un luogo potenzialmente prezioso, in gran conto per importanza, qualità, valore e utilità, materiale e simbolica.

Duemila candele in diversi toni di verde, come pixel luminosi, riproducono un tassello del parterre, di insuperata squisitezza formale, di uno dei giardini più emblematici della nostra tradizione, Villa Lante a Bagnaia, realizzato tra il 1511 e il 1566 da Jacopo Barozzi da Vignola, con Pirro Ligorio e il Giambologna. Milleseicento candele bianche disegnano una griglia a maglia quadrata che misura lo spazio. Nel parterre, ecco apparire gli alberi in fuoco, su cui prende vita la videoperformance di Silvio Giordano, e i fanoi, attorno cui raccogliersi per ritrovarsi e attingervi tepore. Il pubblico, la comunità, sarà protagonista dell’evento: nel corso della sera, infatti, saranno i visitatori a dare forma e luce al giardino, accendendo essi stessi le migliaia di candele del parterre e partecipando alla trasfigurazione condivisa del luogo, al farsi del giardino che cresce e si rivela man mano.

 

Project team

Alberto Petrone, Gerardo Sassano, Michele Scioscia (as WOP) + Luca Catalano e Annalisa Metta (Osa architettura e paesaggio) + Silvio Giordano

 

Client

Città delle 100 scale Festival / Basilicata 1799

About

NIP, Key Time to Change, Libria, 2016

On the Move. Landscape Architecture Europe. #4, Blauwdruk, 2015

 

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